Vetro Piano
Produzione
Il processo di produzione attualmente utilizzato per la fabbricazione del vetro piano, comunemente chiamato “VETRO FLOAT”, contempla di far transitare il nastro di vetro fuso in uscita dal forno, quando il vetro è ancora allo stato “pastoso”, sopra un bagno di stagno liquido, il “bagno float”. Il prodotto prende quindi il nome dal processo produttivo.
Alla fine della linea di produzione il vetro cosi fabbricato viene tagliato in lastre di misure standard e, non avendo bisogno di lustrature superficiali, è pronto per essere immesso sul mercato.
Molte delle lastre float vengono sottoposte, prima di essere commercializzate, a lavorazioni ulteriori quali la deposizione di coatings (rivestimenti) o la stratifica presso le stesse fabbriche di produzione; anche queste lastre, sempre in misure standard, vengono distribuite alle aziende deputate alla loro “trasformazione “ in prodotto finito.
Presso le “vetrerie della trasformazione” le lastre standard vengono tagliate e variamente lavorate in funzione delle applicazioni e delle esigenze (ad esempio vengono lavorate sui bordi e/o forate, smaltate, temprate, assemblate in vetrate isolanti, ecc.)
La varietà e la quantità dei prodotti fabbricati con le lastre di vetro non è certo esauribile in poche righe. I vetri monolitici più comuni sono:
Le lastre di vetro monolitico possono essere assemblate tra loro dando luogo ad una vasta gamma di prodotti diversi per funzione, prestazione ed aspetto. Sempre più si vedono comparire sul mercato prodotti con aspetto e caratteristiche prestazionali ulteriormente diversificate, per lo più frutto dell’associazione tra lastre di vetro e componenti provenienti dalle tecnologie più innovative.
Tornando a soffermarsi sulla tecnologia di produzione delle lastre di vetro, la linea di fabbricazione del vetro float può schematizzarsi come segue:
Processo di produzione del Vetro Float
Fusione delle materie prime
Le materie prime, contenute in silos, vengono elettronicamente pesate con una precisione pari ad 1/1000 ed opportunamente miscelate e umidificate. Si ottiene così la miscela vetrificabile che viene convogliata, mediante nastri trasportatori, nel forno fusorio, all’interno del quale la temperatura raggiunge i 1550 °C.
Bagno float
A 1100°C il vetro fuso cola dal forno su di un “lago” di stagno fuso. Il vetro galleggia sulla superficie liquida e piana e viene tirato sino a divenire un nastro a facce parallele. Sui bordi del nastro le ruote dentate (top-rolls) distendono o retraggono il vetro lateralmente, per ottenere la larghezza e lo spessore desiderato. Gli spessori ottenuti sono compresi tra 1,1 e 19 millimetri.
Ricottura
Deposto a 600°C sui rulli di un tunnel di raffreddamento, lungo circa 100 metri, il nastro di vetro si raffredda sotto controllo fino alla temperatura ambiente. Il nastro di vetro acquista intorno ai 500°C le proprietà di un solido perfettamente elastico.
Squadratura
Raffreddato all’aria libera, il nastro di vetro è controllato e, successivamente, tagliato in lastre standard per lo più della dimensione di 6×3,21 metri, con eliminazione dei bordi longitudinali. A fondo linea, le lastre sono posizionati verticalmente su degli schienali per mezzo di elevatori a ventosa.
Vetro stampato
Il processo di produzione differisce dal precedente perché, all’uscita dal forno, il vetro passa tra due rulli metallici che gli conferiscono lo spessore ed il disegno desiderati. I vetri stampati sono utilizzati nell’architettura di interni, nell’arredamento e nella decorazione.