Il vetro
Come molte grandi scoperte, il vetro fu inventato per errore. Nell’era Preistorica, l’uomo lo ha scoperto in seguito ad una eruzione vulcanica seguita da un rapido raffreddamento o da una mancanza di luce prolungata.
Intorno al 4.000 a.C.
Plinio il Vecchio racconta che il vetro sarebbe nato casualmente sulle rive del fiume Belo, in Siria. Nella “Naturalis Historia” narra infatti di alcuni mercanti fenici che accesero un fuoco e usarono accidentalmente come supporti per cucinare blocchi di soda naturale. Questi si fusero per il calore e, mescolandosi alla sabbia della spiaggia, diedero origine al primo materiale vetroso.
3.000 a.C
Grazie alle lunghe navigazioni dei mercanti fenici, la nuova arte si diffuse lungo le coste del Mediterraneo, in Siria, a Cipro e soprattutto in Egitto, dove si produssero una grande varietà di oggetti usando un composto simile al moderno vetro fatto con carbonato di calcio. Sebbene la tecnologia moderna e le scoperte dei nostri giorni abbiano in parte modificato le “forme egizie” portando alla codificazione di nuove regole, ancora oggi si utilizzano le materie prime conosciute nel III millennio a.C.1.500 a.C.
Sempre agli Egizi viene attribuita la realizzazione della prima bottiglia di vetro ad uso cosmetico, per i profumi e le essenze preziose.
300-200 a.C.
La tecnica del “soffio mediante canna”, (età augustea) rivoluziona profondamente le tecniche di produzione del vetro, permettendo di ottenere la forma dell’oggetto mediante soffiatura libera o in stampi in metallo, legno e ceramica, che riproducono la forma da modellare. Questa nuova tecnologia, ancora oggi utilizzata, e l’evoluzione degli stampi, perfezionano l’arte vetraria consentendo la produzione di oggetti rivolti ad una fascia sociale più ampia.
100 d.C.
Il vetro policromo, translucido, brillante e opaco va scomparendo per lasciare il posto alla colorazione naturale. Inserendo nella miscela di vetro diossido di manganese, i Romani ottengono la trasparenza, che costituirà una delle caratteristiche principali del materiale. Risale a quest’epoca la produzione delle prime bottiglie a forma geometrica, dette appunto romane, vere antesignane delle moderne bottiglie e quella del bicchiere.
680 d.C.
Gli archeologi scoprono resti di fornaci usate per fabbricare il vetro risalenti a questo periodo a York, in Gran Bretagna.
XII-XIII secolo d.C.
Compare in Inghilterra la prima finestra di vetro nel 1180. Nel Secolo seguente le vetrate colorate, come forma artistica, raggiungono il loro massimo sviluppo, con esempi mirabili in tutta Europa.
XV secolo d.C.
Già nel Medio Evo Venezia divenne uno dei più importanti centri vetrari grazie alla posizione geografica a cavallo tra Europa occidentale e Oriente, dove apprende le tecniche più raffinate dell’arte vetraria ivi esistenti. I vetrai avevano il divieto di lasciare l’isola di Murano, per assicurare che i loro segreti rimanessero all’interno della città.
Metà del XVI secolo
Si diffondono gli stampi e si usa condurre gli esperimenti scientifici in contenitori di vetro. George Ravenscroft inventa il barometro e il vetro a piombo e nello stesso periodo nascono la cristalleria da tavola , il vetro ornamentale e le lenti ottiche.
XVII secolo
La produzione del vetro diviene industriale. Alcune fabbriche sono in grado di produrre fino a un milione di bottiglie l’anno, sebbene le bottiglie siano ancora soffiate a mano.
Inizi XX secolo
Michael J.Owens inventa la prima macchina automatica per la fabbricazione di bottiglie che, inserita in produzione a Manchester, è in grado di produrne 2.500 ogni ora.
Metà XX secolo
Saint-Gobain sviluppa il vetro temperato e introduce il vetro solare nel mercato dell’auto. Questo vetro antiriflesso di colore verde ben presto diventa lo standard industriale.
1952
Sir Alastair Pilkington inventa il processo del vetro float, processo che costituisce oggi lo standard mondiale della produzione vetraria. In questo processo rottame e materie prime vengono miscelate e immesse nel bacino di fusione. Il risultato è la formazione di massa vetrosa che passa al bagno di stagno in atmosfera controllata. Il vetro quindi, galleggiando sullo stagno, si distribuisce e va a formare una lastra uniforme. Dopo la ricottura si ottiene un vetro finito, pronto per eventuali altre trasformazioni.