Le caratteristiche di stabilità chimica e inerzia del vetro garantiscono pienamente le particolari esigenze di confezionamento e di conservazione dei farmaci, ricercate e apprezzate non solo nelle condizioni di normale impiego del farmaco, ma soprattutto nei casi in cui è previsto che esso venga sottoposto a procedimenti particolarmente “stressanti”, quali la sterilizzazione o il congelamento.

È naturale quindi che l’attenzione su tale tipo di contenitore sia sempre pressante e continua, con rigide normative al riguardo (cfr. Farmacopee Italiana, Europea, Americana e Giapponese). Il Vetro Farmaceutico viene prodotto nei colori Bianco Trasparente e Giallo Ambra a ridotta trasmissione luminosa adatto ai farmaci fotosensibili. La classificazione del Vetro Farmaceutico è anche funzione della Forma Farmaceutica che dovrà contenere:

Tipo I (Neutro): adatto a contenere farmaci iniettabili in forma liquida Tipo II: (Sodico-Calcico): trattato a caldo con Solfato di Ammonio o Anidride solforosa nella parte che andrà a contatto con il farmaco. Il trattamento serve a rendere la parte ancora più stabile dal punto di vista chimico-fisico, tale da poter contenere Soluzioni Infusionali a pH non superiore a 7.

Tipo III (Sodico-Calcico): prescritto per farmaci in forma solida o liquida ad uso orale o esterno (Sciroppi e Gocce) o iniettabli da prepararsi estemporaneamente (Antibiotici in polvere).

Mentre nel settore degli alimenti, delle bevande e della cosmetica vengono impiegati contenitori stampati in vetro sodico-calcico, nel confezionamento dei farmaci è previsto l’utilizzo non solo di flaconi, nello stesso tipo di vetro ma di stabilità chimica superiore, per iniettabili a preparazione estemporanea e per bevibili, ma anche contenitori sia stampati che ottenuti da tubo di vetro (fiale e flaconi) di elevata resistenza chimica, noto come “vetro neutro” per prodotti iniettabili liquidi.

Una citazione particolare deve essere riservata al confezionamento di iniettabili liquidi di maggior volume (soluzioni fisiologiche e glucosate di dosaggio da 50 a 500 ml.), per i quali è stato studiato un apposito trattamento della superficie interna del contenitore che ne incrementa la resistenza chimica al livello di quella del vetro neutro.

Questa applicazione tecnica di miglioramento della resistenza idrolitica superficiale di un contenitore in normale vetro sodico-calcico ha consentito di fornire all’industria farmaceutica, ad un costo competitivo, un “imballaggio” di grande valore, che ha consentito la notevole diffusione della metodologia terapeutica di somministrazione parentale dei farmaci sotto forma di cocktail di principi attivi e soluzioni fisiologiche, con buona “compliance” da parte di pazienti.