Riciclo: acciaio, alluminio e vetro, i magnifici tre che non muoiono mai

Sono i pilastri del riuso degli imballaggi. Smaltirli e riutilizzarli correttamente fa risparmiare materie prime ed energia.
E la qualità è sempre garantita.


Il primo comandamento è non sprecare, il secondo evitare di produrre rifiuti di qualsiasi genere. Il terzo caposaldo di chi nei piccoli gesti quotidiani non perde di vista la salvezza del pianeta è però prediligere imballaggi fatti in materiali riciclabili e, seppure l’Italia sia al primo posto nell’Unione Europea per riciclo di materiali provenienti da rifiuti, scegliere imballaggi che si possano riciclare pressoché all’infinito.

Sono tre i materiali che se smaltiti correttamente e riciclati al meglio hanno, in pratica, vita eterna. E sono materiali che conservano alimenti che la maggior parte di noi consuma quotidianamente o sono la materia prima per oggetti indispensabili. I grandi alleati del riciclo sono l’alluminio, l’acciaio e il vetro, per cui ogni volta che si apre una lattina di birra o si apre un vasetto di marmellata è bene sapere che mettendo i contenitori del cassonetto giusto si avvia un ciclo virtuoso inesauribile.

Alluminio

Riciclare una lattina di alluminio fa risparmiare energia sufficiente per mantenere una lampadina di 100 watt accesa per quattro ore o la TV per tre. Basterebbe questo dato per dare un’idea di quanto sia importante alimentare il riciclo di questo materiale che, se si produce ex novo, è legato anche a un grave inquinamento ambientale. Per produrre l’alluminio serve infatti la bauxite, un minerale che ha come scarto di lavorazione i fanghi rossi, altamente inquinanti. Invece, con il riciclaggio di 1 kg di alluminio si risparmiano 6 chili di bauxite, 4 chili di prodotti chimici e 14 kw di potenza.

Per fortuna, allora, circa il 70 per cento di tutto l’alluminio mai prodotto è ancora in circolazione e potrà restarci all’infinito ed essere utilizzato nell’edilizia, nei trasporti, in varie applicazioni industriali e, come detto, negli imballaggi. Importante ricordare, quando si separano i rifiuti, che il foglio di alluminio ha una lega diversa dalle lattine e viene perciò  riciclato separatamente.

Acciaio

Le industrie minerarie, come detto a proposito dell’alluminio, sono tra le più inquinanti. Altrettanto problematiche per l’ambiente sono le attività di lavorazione dei metalli: le acciaierie sono responsabili dell’emissione di sostanze molto tossiche per la salute umana quali polveri, metalli pesanti, PCDD/F, IPA, ossidi di azoto. Il caso dell’Ilva di Taranto è emblematico della difficile compatibilità tra sviluppo industriale e protezione della salute e dell’ambiente.

Detto che l’industria dell’acciaio è uno dei pilastri della produzione italiana, l’economia circolare di cui tanto si discute a proposito di un “Green new deal” non può fare a meno di potenziare il riciclo dell’acciaio, anche perché si tratta di un materiale che può essere riciclato più e più volte senza perdere quantità. In questo modo si risparmia in combustibili fossili non rinnovabili, si riduce il consumo di energia, si riduce la quantità di materia prima che viene sprecata e si riducono le emissioni di gas serra nell’atmosfera come la CO2.

L’acciaio riciclato si usa poi per vari prodotti, tra cui biciclette, tubi, automobili, contenitori per alimenti e bevande, ponti, binari per i treni, rivestimenti per le navi, telai per le finestre, elettrodomestici.

Vetro

Secondo i dati di CoReVe, il consorzio recupero del vetro, nel 2018 l’industria italiana vetraria ha prodotto oltre 4,2 milioni di tonnellate di vetro cavo (cioè quello che si usa per imballaggi e vasellame), registrando rispetto al 2017 un incremento del 2,7 per cento. È un indice della maggiore consapevolezza dei consumatori, capaci ormai di scegliere prodotti confezionati con materiali di facile riutilizzo. Serve però un’attenzione sempre maggiore a come si smaltiscono gli imballaggi di vetro: nelle maggiori città italiane nelle campane per la raccolta vanno buttate infatti soltanto bottiglie e vasetti (per esempio di marmellata), mentre specchi, ceramica e cristallo vanno conferiti negli ecocentri.

Smaltire in modo corretto significa dare un grande contributo al procedimento per il riciclo e fare sì che si possa recuperare il materiale al 100% e all’infinito. Così facendo infatti, al contrario di molti altri materiali riciclabili, la materia prima che si ottiene, tecnicamente chiamata materia prima seconda o “vetro pronto al forno”, ha le stesse caratteristiche e proprietà della materia prima vergine.

Oltre alla lavorazione del vetro con frantumazione e nuova fusione, esiste anche il ricondizionamento dei contenitori vuoti e il loro riutilizzo industriale. Si tratta del ritiro di contenitori vuoti (in prevalenza bottiglie, il noto vuoto a rendere) con il quale gli stessi contenitori sono sterilizzati e riempiti di nuovo.