Il vetro

Trasparenza, compattezza e omogeneità strutturale, totale inerzia chimica e biologica, impermeabilità ai liquidi, ai gas, ai vapori e ai microrganismi, inalterabilità nel tempo, sterilizzabilità e perfetta compatibilità ecologica grazie alla possibilità di riciclo per un numero infinito di volte. Queste le eccezionali caratteristiche intrinseche del vetro, interamente costituito da sostanze naturali.

Il vetro è un materiale ottenuto per fusione ad alta temperatura da una miscela di materie prime: silice, carbonato di sodio e carbonato di calcio. Da un punto di vista fisico, infatti, il vetro si può definire un liquido sotto raffreddato: quando un solido allo stato fuso viene raffreddato, il suo volume diminuisce progressivamente sino alla temperatura di solidificazione, alla quale si associa un processo di riorganizzazione strutturale che, attraverso opportuni riarrangiamenti interni porta alla creazione di una struttura ordinata, geometricamente ben definita. A questa temperatura il volume diminuisce bruscamente e se il raffreddamento non è troppo rapido il fuso ha tutto il tempo necessario per raggiungere la sua configurazione cristallina.

Le proprietà meccaniche del vetro sono molteplici, come la resistenza alla compressione (per rompere un cubo di vetro di 1 cm di lato occorre un carico dell’ordine di 10 tonnellate) o alla flessione (ancora più elevato nei vetri temprati) e l’elasticità.

Il vetro è oggi destinato ad una gamma vastissima di applicazioni sia di uso industriale che domestico, per alcune delle quali risulta insostituibile. Vi sono impieghi più “visibili” e familiari come contenitore per alimenti, bevande, cosmetici, farmaci, lastre per finestre, oggetti d’arte, ed altri invece destinati a tecnologie molto sofisticate, quali ad esempio fibre ottiche, utilizzate nelle telecomunicazioni, nella chirurgia mini invasiva, nella diagnostica per immagini, fino ai vetri speciali che equipaggiano i veicoli spaziali.